Una corretta alimentazione per una vita sana: ne parliamo con il Dott. Andrea Ghidoni, Dietista

La salute del nostro organismo passa, in primis, dalla tavola: i cibi e gli alimenti che consumiamo ogni giorno sono essenziali e ricoprono un ruolo cardine per il nostro benessere.

Si sente spesso dire che “Noi siamo ciò che mangiamo”: durante la nostra vita, il nostro organismo si trova a dover fronteggiare un numero considerevole di situazioni  stressanti, sia da un punto di vista fisico sia da quello mentale, e tutto questo si riassume, a livello pratico, in un maggior consumo energetico.
Perché tendo ad ingrassare? Perché mi sento la pancia sempre gonfia? Queste ed altre domande sorgono spesso, sia tra uomini che tra donne, e non sempre è facile dare una risposta. Per questo abbiamo deciso di intervistare il Dott. Andrea Ghidoni, Dott. magistrale in Scienze e Tecnologie alimentari, laureando in Scienza della nutrizione umana e Dott. in dietistica (Dietista) presso il Centro Medico Spallanzani.

dietologia parma1)    Qual è la differenza che intercorre tra dietologo, dietista e nutrizionista?

Si tratta di tre differenti “figure mediche” che operano nel nostro Paese ed è una differenziazione che esiste solo in Italia.
In Italia si possono occupare di nutrizione i Dietisti, i Biologi ed i Medici. La professione di nutrizionista tuttavia non rientra fra le professioni sanitarie riconosciute dal Ministero della Sanità, a differenza di quella del Medico Chirurgo e di quella del Dietista.
Il dietologo (medico nutrizionista) è il medico che ha conseguito la Laurea in medicina e la Specialità in Scienze dell’Alimentazione: ha la responsabilità clinica dei propri pazienti, infatti a lui compete la diagnosi, l’inquadramento nosologico e clinico e la prescrizione della dieta. Sempre più nella pratica clinica si occupa di nutrizione artificiale (enterale e parenterale), in quanto le altre specialistiche mediche gli hanno “scippato” la gran parte dei pazienti, (vedi diabetologo, nefrologo, gastrenterologo, internista).Il dietista è in possesso di laurea triennale delle professioni sanitarie, il cui esame finale ha valore di abilitazione di Stato per l’esercizio della professione. Il dietista è abilitato per Legge a formulare, elaborare, attuare e controllare le diete prescritte dal medico al paziente. Sia in ambito fisiologico che patologico.
Il nutrizionista, è una figura più complessa, infatti  si possono distinguere 3 figure legate al termine nutrizionista: biologo Nutrizionista (con o senza specializzazione in scienza dell’alimentazione), medico Nutrizionista (vedi dietologo). Il nutrizionista in fisiologico ha autonomia ma a differenza del dietista non è un professionista sanitario riconosciuto per le strutture sanitarie del Servizio Sanitario Nazionale.

2)    Per restare in forma, quanti pasti occorre fare durante la giornata?

E’ necessario suddividere la giornata in tre pasti principali, ossia colazione-pranzo e cena, e due-tre spuntini (uno a metà mattina, uno a metà pomeriggio ed opzionale post cena o doppio di mattina o pomeriggio). Da qui si comprende l’esigenza dell’assistenza di dietoterapia individuale e personalizzata.

3)    In molti sostengono che, per perdere peso, occorre eliminare dalla propria alimentazione, pane  e pasta. E’ vero?

Assolutamente no, al contrario possono essere entrambi ottimi alleati nella nostra alimentazione perché, ad esempio, un piatto di pasta o riso o altro cereale (circa 70-80 grammi), meglio se integrale e cotta “al dente”, condita con abbondanti verdure e poco olio, è altamente saziante e permette un protocollo dietoterapico volto alla riduzione del peso corporeo.

4)    Come mai, spesso, le diete per dimagrire sono iperproteiche?

La risposta è insita nel fatto che una dieta iperproteica può innescare una serie di assetti metabolici volti alla riduzione dell’appetito, della fame e del senso di sazietà. Se non si è adeguatamente assistiti da un dietista/nutrizionista competente e qualificato, si possono causare seri danni a livello renale ed epatico. Oltre che quando il regime alimentare tornerà ad essere ”mediterraneo”, il rischio “Jo-Jo” o rebound è molto probabile, e quindi i Kg persi, ritorneranno con gli interessi.

5)    Perchè in molti consigliano di dissociare nei pasti principali proteine e carboidrati? Che utilità ha per il nostro metabolismo?

La dieta dissociata ha due effetti: il primo è che, da un punto di vista digestivo, assimilare un determinato gruppo di nutrienti alla volta è più efficace; il secondo è che si ha un più facile controllo delle calorie all’interno del pasto. Normalmente si consiglia il consumo di carboidrati + contorno a pranzo in quanto si ha davanti un’intera giornata per utilizzarli e quindi per “smaltirli”. Mentre il secondo piatto, più contorno la sera.

6)    Perché, quando le donne entrano in menopausa, fanno più fatica a calare di peso?

Una  donna in post menopausa ha perso almeno il 15-20% del dispendio energetico quotidiano che aveva a cavallo tra i 20 e i 30 anni; inoltre si assiste ad un rallentamento del metabolismo, dovuto anche ai cambiamenti ed agli sbalzi ormonali.
Le modifiche ormonali (perdita del cappello ormonale protettore) che si verificano durante la menopausa rendono le donne più soggette a ingrassare, soprattutto sul girovita, anziché sui fianchi e sulle cosce come accade nel periodo fertile. Le modifiche ormonali, tuttavia, non portano necessariamente a ingrassare, l’aumento di peso è più spesso collegato a diversi fattori, sia genetici sia relativi allo stile di vita. Ad esempio le donne in menopausa tendono a fare meno esercizio fisico delle altre donne, e questo può essere uno dei fattori scatenanti l’incremento ponderale. Ricordiamo inoltre che la massa muscolare della  donna in post menopausa si è ridotta, con un decremento del metabolismo di base, (energia essenziale per le fisiologiche funzioni quotidiane del ns organismo), fino al 15-20%; riducendo così il dispendio energetico giornaliero. Se non si fa nulla per ricostituire la massa magra che è andata persa, la composizione dell’organismo cambia, il grasso inizia a prendere il posto della massa muscolare ed in questo modo le calorie vengono bruciate più lentamente.Se quindi continuate a mangiare come siete abituate, probabilmente finirete per ingrassare, inesorabilmente ed in modo continuo.

7)    Quanto deve durare una dieta dimagrante?

Non esiste un tempo standard o un protocollo standard uguale per tutti. Dipende da persona a persona, dall’aderenza al protocollo nutrizionale consigliato, dalla risposta individuale e naturalmente dalla situazione ponderale e di composizione corporea di partenza. E’ altresì importante concordare obiettivi a breve, medio e lungo termine, condivisi con il paziente, così che non vi siano nè delusioni, nè facili entusiasmi.

 

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